La Fontana di Trevi è una fontana nel quartiere Trevi di Roma. Con i suoi 26 m di altezza e 20 m di larghezza, è la più grande fontana barocca della città e una delle fontane più famose al mondo. Nel 1629 Papa Urbano VIII, non trovando la precedente fontana sufficientemente scenografica, chiese a Gian Lorenzo Bernini di abbozzare possibili restauri, ma alla morte del papa il progetto venne abbandonato.
Nel 1730 papa Clemente XII organizzò una gara in cui Nicola Salvi inizialmente perse contro Alessandro Galilei - ma a causa delle proteste a Roma per la vittoria di un fiorentino, Salvi fu comunque insignito dell’incarico. I lavori iniziarono nel 1732 e la fontana fu completata nel 1762, molto tempo dopo la morte di Clemente, quando nella nicchia centrale fu collocato l’Oceanus (dio di tutte le acque) di Pietro Bracci.
Salvi morì nel 1751, con l’opera incompiuta, ma prima di andarsene si assicurò che l’antiestetico segno di un caparbio barbiere non rovinasse l’insieme, nascondendolo dietro un vaso scolpito, chiamato dai romani l’«Asso di Coppe». La Fontana di Trevi fu terminata nel 1762 da Giuseppe Pannini, che sostituì le attuali allegorie alle previste sculture di Agrippa e Trivia, la vergine romana.