Grottaferrata è un piccolo comune situato sulle pendici dei Colli Albani, 20 km a sud est di Roma. L’Abbazia di Santa Maria di Grottaferrata (conosciuta anche come Abbazia di San Nilo) è uno dei principali monumenti del Lazio. Il monastero ha diverse corti, che conducono al famoso portico disegnato da Antonio da Sangallo il Giovane, con un porticato di nove campate sorrette da esili colonne con eleganti capitelli rinascimentali. Della chiesa abbaziale consacrata da Giovanni XIX nel 1024, poco si può vedere all’interno tranne i mosaici nel nartece e sopra l’arco trionfale, le strutture medievali essendo state coperte o distrutte durante i «restauri» di vari abati in commenda.
Alcuni frammenti di affreschi del XIII secolo sono stati scoperti in un parziale restauro della chiesa nel 1904 per commemorare il suo novecentenario, quando fu trasformata in basilica romana. I mosaici ritraggono i Dodici Apostoli seduti accanto a un trono vuoto, evocando l’Ascesa di Cristo al Cielo. Gli affreschi del Domenichino, commissionati dal cardinale Odoardo Farnese nel 1608, sono visibili nella cappella di San Nilo. Annibale Carracci eseguì la pala d’altare della Madonna con Bambino, San Nilo e San Bartolomeo.
La Biblioteca dell’Abbazia, che contiene circa 50.000 volumi, possiede un Laboratorio di Restauro per la conservazione della carta, a cui è stata affidata la conservazione del Codice Atlantico di Leonardo proveniente dalla Biblioteca Ambrosiana; la biblioteca ospita scritti di San Nilo e dei suoi allievi e una rara copia della raccolta di racconti di viaggio di Alvise Cadamosto, stampata all’inizio del Cinquecento. Papa Benedetto IX morì e fu sepolto in questa abbazia.